Musile di Piave
Musile di Piave con la sua posizione geografica al centro di numerosi corsi d’acqua, è l’ultima propaggine della laguna veneziana che ne lambisce il confine occidentale: Musile potrebbe essere definita un’isola, anche se ben collocata nella terraferma. Sulla riva opposta del fiume Piave rispetto a San Donà alla quale è congiunta dal Ponte della Vittoria, Musile gode di un’ampia superficie che la colloca fra i più grandi comuni del Basso Piave, pur mantenendo una densità abitativa non elevata. Il cuore della città è raccolto e molto vivibile, in quanto l’espansione del centro urbano ha tenuto conto dell’importanza di mantenere una precisa tradizione urbanistica, nel rispetto dell’ambiente. Graziose vie, residenze immerse nel verde, la sede comunale con la sua piazza alberata e la Chiesa di San Donato, in gotico moderno, proprio nel centro città a fungere da punto catalizzatore per tutti gli abitanti.
Nella campagna circostante, si possono ancora ammirare eleganti ville padronali e numerose case coloniche costruite nel passato grazie alla gestione delle acque del territorio con la creazione del Taglio del Sile e del Canale Fossetta. Molti sono i percorsi ciclabili che attraversano aree verdi e coltivate lungo i corsi d’acqua presentando paesaggi suggestivi e scenari inaspettati come il Ponte a bilanciere e il Ponte di barche a Caposile.
Una delle tradizioni di Musile di Piave è il Patto Solenne d’Amistà (Patto dell’amicizia), che viene ricordato il 7 agosto di ogni anno nel giorno di San Donato, patrono della città. Questa consuetudine, che consiste nel dono di due capponi da parte del Sindaco di San Donà di Piave a quello di Musile di Piave, nasce da un fatto storico. Nel Medioevo, tra i centri di San Donà e Musile esisteva una cappella consacrata a San Donato. Nel 1250 circa a causa di una grande alluvione che deviò il corso del Piave, la cappella passò dalla sponda sinistra alla sponda destra del fiume, nel territorio oggi di Musile. Secondo la leggenda le due comunità sancirono un patto: gli abitanti dell’antica Musile conservarono San Donato come proprio patrono, in cambio San Donà poté fregiarsi di tale nome versando un tributo annuo di “gallos eviratos duos, vivi et ruspanti pingues et optimi“. La tradizione dello scambio dei capponi ancora oggi viene celebrata e i due sindaci si incontrano sul Ponte della Vittoria.
Lo stemma del Comune di Musile ha uno scudo diviso in quattro parti, ognuna porta il simbolo della frazione corrispondente: Capoluogo con la chiesa, Croce con il segno da cui trae il nome, Caposile con la barca che ricorda il ponte di barche e Millepertiche rappresentata da una “pertica”, unità di misura usata anticamente dai romani, di colore marrone su sfondo verde.
VIVI IL TERRITORIO!