Il Taglio del Sile
Un’opera per la bonifica
La Repubblica di Venezia ha sempre avuto la necessità vitale di sottrarsi all’impaludamento della propria laguna, a causa dei limi trasportati dai fiumi che vi sfociavano, e al conseguente eccessivo apporto di acqua dolce, che favoriva l’insorgenza della malaria.
Per questo, a partire dal quindicesimo secolo, la Serenissima realizzò nel territorio di Musile e del Basso Piave imponenti opere idrauliche di deviazione fluviale, quali lo scavo del canale Fossetta, la deviazione del fiume Piave e il Taglio del Sile.
Il fiume Sile un tempo sfociava a Portegrandi di Quarto d’Altino, ma nel 1683 viene deviato il suo corso tramite il canale Taglio del Sile, che ne trasferisce le acque sul vecchio letto del Piave, a sua volta deviato più ad est, per cui l’ultimo tratto viene detto anche Piave Vecchia. Sfocia infine nell’Adriatico, andando a dividere il Lido di Jesolo dal Litorale del Cavallino (porto di Piave Vecchia).