Canale Fossetta
Una florida stagione dello sviluppo delle vie d’acqua a fini commerciali si apre con i primi decenni del Quattrocento. Fu allora che, accanto di grandi progetti delle derivazioni dal Piave di Pederobba e Nervesa, prese vita il progetto della Fossetta che, nel 1441, metteva in comunicazione Sile e Piave, collegando Fossalta di Piave al Meolo, al Vallio e al Sile presso l’odierna Portegrandi.
Lungo la SS 14 Triestina, procedendo da Musile verso Portegrandi lungo il canale Fossetta, in località Cà Malipiero si incontra l’omonimo complesso agricolo. Si tratta dell’abitazione seicentesca di campagna della famiglia patrizia veneziana dei Malipiero (oggi estinta), che dette alla Serenissima anche un doge.
All’abitazione padronale, oltre a fabbricati moderni, sono annessi un’antica barchessa (“tedòn”) e una piccola cappella privata, contenente anche le sepolture di nobili andate spose agli ultimi Malipiero. La costruzione è la sola abitazione gentilizia storica sopravvissuta in tutto il territorio di Musile di Piave. Altri palazzi, appartenuti a nobili famiglie veneziane, come i Foscari e i Gradenigo, che qui avevano grandi tenute agricole, furono completamente distrutti durante la Grande Guerra, durante la quale fu devastato l’intero territorio comunale.
Ca’ Malipiero non fu bombardata perché si trovava nelle retrovie. I combattimenti la raggiunsero solo nel giugno 1918, durante la battaglia del Solstizio: la penetrazione del nemico, infatti, si fermò proprio a ridosso delle sue mura, lungo il fosso Bellesine, dal quale gli austro-tedeschi furono respinti dalle truppe italiane, fino alla linea del Piave e oltre, mettendo fine alla guerra a Vittorio Veneto.