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Giro in Bici: i luoghi di Hemingway

testi e foto: Gianni Murer; progetto e mappa: Flavio Boccato con la collaborazione di Mario Dotta e la rivista In Piazza.

Ecco un percorso in bici facile, di media lunghezza e di straordinario interesse storico, artistico e paesaggistico. Un itinerario ad anello, di circa 30 km, da S. Donà di Piave a Meolo. Il punto di partenza suggerito è il parco fluviale di S. Donà, che, soprattutto d’estate, merita senz’altro una visita o quanto meno una sosta di ristoro. Da qui, seguendo il percorso ciclopedonale BIM, si risale il corso del Piave verso Noventa e Fossalta. Seguire questo sentiero fino all’altezza del Canoa Club e da qui, proseguire sull’argine maestro del fiume, più agevole da percorrere in bici e più interessante dal punto di vista panoramico. Chi non teme gli sterrati più impegnativi può comunque continuare a pedalare sul sentiero BIM. In entrambi i casi si arriva al ponte di barche sul Piave (Fossalta) che si attraversa giungendo alla “chiesetta di Hemingway” (n. 1 in mappa), posta a poca distanza dal punto in cui lo scrittore americano venne ferito durante la Grande Guerra, quando prestava servizio come volontario della Croce Rossa.
Da qui parte un percorso storico culturale dedicato a Ernest Hemingway. Si tratta di un itinerario di undici chilometri lungo l’argine del Piave e l’immediato entroterra, dove sono state poste sedici steli, punti di riferimento del percorso che fece il giovane Hemingway durante la Prima Guerra Mondiale.
Una descrizione dettagliata è disponibile nel sito curato dallo storico Bruno Marcuzzo.
Dal cippo di Hemingway si prosegue risalendo il Piave per un breve tratto e poi scendendo dall’argine verso via delle Carbonere. Continuando a pedalare per via Passo Lampol, via Argine S. Marco, via Campolungo, via Losson e via Pralungo si arriva a Losson della Battaglia. Il nome di questa frazione di Meolo ricorda la tragica “battaglia del solstizio”, giugno 1918, che vide contrapposti i soldati della IIIª armata dell’esercito italiano alle truppe dell’esercito austroungarico. La chiesa parrocchiale di Losson, intitolata a San Girolamo (n. 2 in mappa), merita una visita: venne ricostruita nel 1922 dopo la distruzione dovuta agli eventi bellici, ma conserva il monumentale altare ligneo di San Girolamo, un tempo Altar Maggiore e oggi collocato in una cappella laterale. Realizzato nel ‘600 nelle sontuose forme barocche, fu donato a Losson dalla nobile famiglia Onigo. Da Losson una pista ciclabile protetta ci porta fino alla strada Treviso-Mare che si attraversa utilizzando il semaforo a chiamata e proseguendo poi sulla ciclabile di Via A. Diaz che conduce in piazza Martiri della Libertà, centro di Meolo, dove ci sono diversi posti di ristoro. Ci limitiamo a segnalarne alcuni: Trattoria “Al Foghèr Natante” di Losson della Battaglia, Trattoria “Roma” di Meolo o Agriturismo “AI Laghetti” di Marteggia.

A poca distanza dalla piazza segnaliamo tre siti che meritano una visita:

Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista, di impianto romanico ha subito restauri e ampliamenti (n. 3 in mappa). L’interno è a tre navate, notevoli il fonte battesimale rinascimentale e l’acquasantiera settecentesca. I veri tesori della chiesa sono però la volta dell’abside affrescata da Giandomenico Tiepolo (1727-1804) e il monumentale altare marmoreo, opera di Pietro Baratta (1668-1729), di ricca struttura barocca, con le statue della Vergine con Bambino e dei santi Rocco e Sebastiano.

Palazzo Cappello (sede municipale del comune di Meolo – n. 4 in mappa): edificio a due piani, con trifora e poggiolo in pietra d’Istria, costruito alla fine del ‘400 dai patrizi veneziani Cappello. La facciata principale mostra traccia degli affreschi che un tempo decoravano l’intero fronte. L’interno invece si denota per il recupero degli ambienti rinascimentali, con un interessante ciclo pittorico a carattere morale e simbolico databile anch’esso alla fine del ‘400.

Villa Folco – Dreina: costruita dai conti Folco-Zambelli alla metà del’800, e impreziosita da affreschi e pitture in stile neoclassico. Ospita al piano nobile il Centro di Documentazione Storica ed Etnografica “G. Pavanello” che vi organizza mostra e allestimenti di carattere temporaneo e permanente (n. 5 in mappa).

Per una visita guidata a Palazzo Cappello o ad altri luoghi di interesse di Meolo si consiglia di contattare l’Assessorato alla Cultura.

l percorso di ritorno da Meolo a San Donà di Piave ha inizio da Piazza Martiri della Libertà. Da qui si segue, sulla sinistra, via Riviera XVIII Giugno (che costeggia il fiume Meolo) e, svoltando a destra per via A. Moro, si prende la ciclabile del sottopasso ferroviario e poi, a sinistra, via S. Filippo. A questo punto suggeriamo una V. Martiri deviazione interessante verso il Bosco Belvedere al quale si accede V. Mincio da via S. Filippo, oltrepassato l’incrocio con Via Marteggia, all’altezza della prima casa che si incontra, sulla destra. Lo sterrato che attraversa il bosco in tutta la sua lunghezza è veramente interessante e … rilassante. Questa strada sterrata termina in prossimità dell’Agriturismo ai Laghetti. Da qui, per riprendere la via del ritorno, conviene prendere (sulla destra) Via Marteggia fino a ritornare a Via S. Filippo che si ripercorre, per un brevissimo tratto verso Meolo, per svoltare in Via Roma e poi in Via Baratto.
Per chi ama andare a cavallo segnaliamo, al n° 19 di Via Baratto, il Centro Ippico “Il Quadrifoglio”. Alla fine di via questa si incrocia la SS 14 che si attraversa con molta attenzione proseguendo per Via Bellesine, Via Emilia, Via Mincio, Via Casebianche fino ad arrivare in centro a Musile di Piave. Da qui, attraversando il Ponte della Vittoria, si rientra a S. Donà di Piave.